Il bianco ed il celeste formano da sempre una fusione cromatica romantica, delicata ed allo stesso tempo intensa.
Per più religiosi il sacro velo che avvolge la Madonna, per altri è la figura del corridore, quell'uomo solo al comando consegnato all’immortalità dalla storica frase del cronista Ferretti sul Pinerolo, "la sua maglia è bianca e celeste".
Eppoi c’è la leggendaria camiseta dell’Argentina, garra e tecnica sopraffina. E la nostra piccola Argentina è il Montecatini, il club dell’Airone, volatile esile ed aggraziato, capace di lunghi voli e spietato cacciatore di pesci. Una volta, il suo nido inespugnabile era il campo situato fra la ferrovia e via Leonardo Da Vinci, arena di imprese epiche.
A seguire nacque l’attuale stadio "Daniele Mariotti" dalla tribuna coperta imponente e stilisticamente ancora al passo coi tempi. Quindi, negli anni gloriosi della Serie C fu costruita pure una funzionale gradinata, ora di nuovo pronta per palcoscenici importanti. Quasi 35 primavere sono passate dall’ultima apparizione del calcio professionistico nella città delle Terme e ben 41 ne sono occorsi per ritornare faticosamente in Serie D, la cosiddetta quarta serie, primo gradino del football extra-regionale e trampolino di lancio verso nuovi orizzonti di gloria.
Il cammino sarà difficile, dispendioso e poco gratificante inizialmente. Ma l'andatura regolare e costante può essere più redditizia della corsa frenetica ed incontrollata. Sarebbe un peccato mortale buttare alle ortiche quanto faticosamente conquistato per cui intanto puntelliamo le fondamenta di un progetto ponderato e diamo vita al sogno che deve coinvolgere tutti coloro che vogliono bene al glorioso sodalizio biancoceleste ed alla sua storia.
Roberto Grazzini